Articoli di giornale

1976 - se la pittura diventa ecologia realismo magico - tra sogno e gioco, tra sarcasmo e grottesco Momento Sera 1977 - Lustri alla Trifalco mostra di iperrealisti con Stefano Lustri Ad Avezzano il Realismo magico di Stefano Lustri
 

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DALLA RIVISTA OGGI E DOMANI
Pescara - Marzo 1977

Poco più che ventenne, Stefano Lustri, un giovane di Capistrello, ha ordinato una sua mostra personale con non molte opere, ma tutte di grande formato, alla Galleria Ponterosso di Pescara. Dichiaratamente simbolico, oscilla fra la divertita ironia delle cose del mondo e il senso magico del quotidiano della vita.
Alcuni momenti narrativi assumono il piglio, la cadenza di un atto liberatorio, mirando al significato totale (contenutistico e formale) delle scelte. In concreto, si recuperano anche strutture linguistiche anteriori (dall’Iperrealismo alla Metafisica), operandovi una sintesi che in un modo o nell’altro possa servire a rivelare tempi e aspetti della società contemporanea, delle mitologie del nostro tempo. Nitide squadrature geometriche si alterano a un preciso rilievo plastico, scadendo in profondità lo spazio dell’immagine; uno spazio che in genere ha lo stesso significato di una scena teatrale, dove il personaggio (uomo o donna non importa) è chiamato a svolgere un ruolo definitivo.
Aleandro Rubini


SALONE DEI GIOVANI ARTISTI
Festa nazionale de L’unità 1979 - Palazzo dell’arte
Parco Sampione 6 - 16 settembre
Una rassegna di 400 opere, quadri e sculture di artisti d’ogni parte d’Italia un panorama delle tendenze artistiche dell’ultime generazione.

salone dei giovani artisti 1979Il Salone dei giovani artisti, che la Direzione del Festival nazionale de "l'Unità" ha deciso di organizzare quest'anno al Palazzo dell'Arte, vuole essere un'occasione d'incontro e di confronto tra gli scultori e i pittori dell'ultima generazione. Occasioni come questa non ve ne sono davvero molte in giro. La crisi degli Enti ufficiali che dovrebbero interessarsi ad iniziative del genere è ben nota, né sembra che vi siano segni di risanamento assai prossimi. Sempre più difficile diventa per i giovani artisti trovare le li per esporre, farsi conoscere, definirsi nel rapporto con gli altri. Una azioni culturali in questo senso prese da circoli, associazioni e gale private, seppure anche lodevoli, restano limitate e rare. Questo salone dei giovani artisti, che ora si apre a Milano nel quadro della campagna per la stampa comunista, non pretende assolutamente di presentarsi come sostitutivo di qualcosa di serio e di efficiente che deve essere fatto in questo campo da chi ha gli strumenti e l'investitura per farlo, ma pretende di essere tuttavia un'indicazione, un invito al fare, a proporsi basi più larghe e mezzi più adeguati un analogo scopo.
Un teatro d’incontro come questo Salone è talmente sentito dai giovani artisti, che è bastato farvi cenno perché le adesioni fossero numerose e immediate. I giovani artisti hanno infatti risposto prontamente a giro di posta, da ogni parte d'Italia: giovani artisti già noti, meno noti, sconosciuti o quasi. Ne è risultato una rassegna, crediamo, sufficientemente rappresentativa, dove appare presente la diversità delle tendenze che attualmente si dispiegano nel campo delle arti figurative.
Dal punto di vista organizzativo questo Salone ha necessariamente dovuto puntare su di una rosa di inviti formulati in base a una conoscenza della situazione artistica giovanile oggettivamente difficile, mettendo in conto tutti i rischi di involontarie dimenticanze. ma sopratutto, nella situazione in cui anche in questo settore si trova la "questione giovanile", delle insormontabili difficoltà d'informazione in materia. D’altra parte la forzata limitazione dello spazio a disposizione ha imposto le sue drastiche esigenze.
Gli inviti che sono partiti da Milano s’aggirano sui 750, gli artisti che hanno inviato le loro opere sono circa 120. Tenendo presente la stagione estiva, gli indirizzi incerti e altri imponderabili, si può dire che l'accettazione di partecipare a questo Salone è stata unanime. Per esperienza sappiamo che le mostre d'arte ai Festival provinciali e nazionali organizzati al Parco Sempione di Milano hanno sempre ottenuto un larghissimo consenso popolare. Ci basta ricordare qui il pieno successo riscosso dalla mostra sull'arte d'ispirazione civile al precedente Festival nazionale di alcuni anni fa e le successive mostre di Léger, Siqueiros, Birolli e Paul Weber. Ognuna di queste mostre ha registrato oltre un milione di visitatori, un numero cioè non registrato da altre manifestazioni del genere. Siamo convinti che anche quest'anno accadrà lo stesso.
La novità è anche costituita dalla sede che ospita la rassegna: il Palazzo dell'Arte, sede tradizionale della Triennale, gentilmente concesso per la manifestazione.
Visitando la rassegna ognuno farà le sue osservazioni, esprimerà i propri, giudizi, avanzerà i propri consigli, rifletterà su ciò che meglio si potrebbe fare su questa linea, all'interno di questo discorso. Quanto a noi saremmo soddisfatti se l'iniziativa che abbiamo preso in questa occasione potrà sollecitarne altre analoghe, più documentate, più informate, più complete, in esigenze del problema e quindi all'avvio di possibili e più fruttuose soluzioni.
Mario De Micheli